Lo Smart Working diventa South Working
Lo Smart Working diventa South Working. Ma che cosa intendiamo con South Working?
Il fenomeno del South Working (letteralmente, lavorare dal Sud) sta cambiando la fisionomia delle città italiane ed europee. Le grandi città si svuotano per gli uffici chiusi e per la carenza dei turisti. Al contrario, i piccoli centri si ripopolano. In più, il trasferimento dei lavoratori fuori sede rientrati nelle proprie città di origine rimodula gli equilibri economici delle città.
BC e AD
Il South Working sta prendendo piede anche nelle grandi città europee. L’Economist ha parlato di BC (before Coronavirus – prima del Coronavirus) e AD (after domestication - dopo il lavoro da remoto). Secondo l’autore di “Working life has entered a new era” (“La vita lavorativa è entrata in una nuova era”), non sarà facile tornare nel BC. Infatti, i benefici di datori di lavoro e lavoratori sono generalizzati. A riguardo, l’abbattimento dei costi di affitto, l’ottimizzazione dei tempi per gli spostamenti e la gestione dei propri orari rappresentano solo qualche esempio.
I primi a soprannominare il fenomeno con South Working sono stati un gruppo di ragazzi del Global Shapers Palermo Hub che hanno studiato il fenomeno dello smart working localizzato in sedi diverse da quella di origine dell'azienda. Il progetto ideato dai ragazzi del Global Shapers Hub di Palermo è finalizzato al collegamento fra Milano e Palermo per la creazione di un’infrastruttura digitale adeguata a supportare un’infrastruttura digitale di smart workers.
Come evolverà il fenomeno del South Working?
L’argomento è stato oggetto di dibattito durante il Festival dell’Economia di settembre 2020 e il discorso fra Tito Boeri ed Enrico Moretti è confluito in due possibili scenari. Il primo scenario ipotizzato è quello dello smartworking permanente. Il secondo scenario, più plausibile per Moretti, è quello di un “mix equilibrato tra lavoro in ufficio e lavoro da remoto.” In conclusione, come suggerito da Dario Di Vico, giornalista del Corriere della Sera, occorre dare il tempo alle aziende di capire l’evoluzione della situazione e dell’organizzazione del lavoro prima di poter intervenire in modo permanente.
In ogni caso, lo smart working sta rivoluzionando gli equilibri fra il lavoro e la vita privata di molti lavoratori. La gestione autonoma degli orari e il notevole abbassamento dello stress rimodulano le abitudini di migliaia di persone. Sarà questo il futuro del lavoro?